Tratto da: Di zucca in zucca - Itinerario della zucca
fra coltura e cultura
V Edizione, 2001
Salviamo l'eredita` ortiva italiana, di Alberto Olivucci
Come molte storie anche questa ha inizio da un viaggio. Amy Goldman e` una signora americana
appassionata dalla biodiversita` degli ortaggi. Nel suo viaggio attraverso la Francia nel 1996
decise di non mancare al Festival della zucca di Tranzault. Fu qui che, entusiasta di cio` che
vedeva, decise di scrivere e accompagnare da fotografie un articolo per il giornalino
dell'associazione americana che si occupava di raccogliere e conservare gli ortaggi storici
della tradizione statunitense, Seed Savers Exchange.
Il materiale fu pubblicato e le immagini provocarono l'effetto di scuotere molti membri. Negli
Stati Uniti la coltura della zucca e` stata nel passato molto importante nell'economia
dell'orto familiare ma ora risente, li come in Europa, di un minore interesse e di minore
consumo, a parte l'utilizzo tradizionale e decorativo della festa di Halloween.
Ma l'associazione a cui apparteneva Amy Goldman era andata alla ricerca di tutte le zucche che
nel passato avevano abitato la terra dei coloni, che spesso erano le stesse zucche europee che
avevano solcato l'oceano assieme agli emigranti per essere poi coltivate sull'altra sponda
dell'oceano e magari li, incrociarsi con quelle coltivate dai nativi americani.
Circa ottocento in tutto sono le zucche oggi raccolte nei venticinque anni di lavoro
dell'associazione Seed Savers Exchange, e conservate in purezza da una rete
numerosissima di ottomila soci spersi per tutti gli stati dell'Unione.
Ma fu grazie a quell'articolo e a quella festa che si fece strada il progetto di dare alle
zucche storiche americane uno spazio maggiore nelle attivita` associative, uno spazio grande
quanto un campo dove poterle coltivare tutte assieme contemporaneamente. Fu l'anno dopo che
questo progetto prese vita: il presidente dell'associazione Kent Whealy e Glenn Drowns,
consigliere per le cucurbitacee, misero insieme i campioni di semi di tutte le zucche
disponibili all'interno dell'associazione richiedendoli ai soci che li conservavano e con
l'aiuto di alcuni volontari diedero inizio alle semine. I primi nemici, larve di elateridi,
furono combattuti con sistemi naturali e poi si continuo` sempre con metodi biologici. Il
campo si trovava nello stato dell'Iowa, nel nord, dove le abbondanti piovosita` el il clima
fresco favoriscono la coltura della zucca. Un record nel record fu l'impresa di impollinare
manualmente per mantenere pure le varieta` fra di loro e cosi` recuperare i semi di ognuna di
esse per conservarne dei campioni nella banca genetica dell'associazione.
Protagonista di questa impresa fu una giovane studentessa di entomologia, la scienza che studia
gli insetti, che con appropriate tecniche e schermi di protezione riusci a compiere questa
ulteriore azione a favore della conservazione di queste zucche che sono per la maggior parte in
pericolo di estinzione. Non piu` commercializzate, i loro semi non sono spesso piu` in
circolazione da anni o non lo sono mai stati perche` si trattava di varieta` locali, di poco o
nessun interesse da parte delle banche genetiche istituzionali che non le hanno collezionate in
modo permanente.
Seed Savers Echange con il suo sistema di conservazione affidata alle cure dei volontari
emerge come un'azione efficace e vitale per la genetica vegetale. In venticinque anni e`
riuscita a costruire una banca semi di 25.000 varieta` ortive la cui maggior parte sono
antichita` recuperate negli orti di anziani che ancora le coltivavano e si e` oramai posta
come esempio per molte altre associazioni che sorgono in altre nazioni con lo stesso scopo:
salvare la biodiversita` degli ortaggi. Il risultato delle sue azioni e` riportato nell'ampio
volume di oltre 450 pagine che ogni anno viene pubblicato e che riporta i nomi delle varieta`
conservate e gli indirizzi a cui richiederle.
La foto del carro pieno di frutti e` uno dei risultati del grande campo di zucche, 3 piante
per ognuna delle ottocento varieta`. Un libro raccogliera` foto e descrizioni storiche delle
tante varieta` che sara` possibile richiedere via Internet al sito dell'associazione
(www.seedsavers.org) dove assieme ad
altri libri e pacchetti di semi verra` venduto per finanziare le future attivita`
dell'associazione.
Diversa la sorte delle zucche e degli ortaggi storici in Italia. Sono molte le varieta` del
passato che sono e restano scomparse. Abbandonate dall'agricoltura tradizionale e spesso non
conservate in vita risultano perdute e irrintracciabili. Ma un gruppo di volontari italiani
vorrebbe ripetere lo stesso prodigio compiuto da Seed Savers Exchange e dal settembre
del 2000 ha lanciato la propria iniziativa. Nell'arco di un anno siamo ormai diventati oltre
450 soci di cui almeno la meta` ha messo a disposizione un orto per adottare e difendere cosi`
dall'estinzione le varieta` ortive del passato. Sono altrettante centinaia le varieta` ormai
recuperate e coltivate, fra vecchie cultivar commerciali e varieta` locali rurali.
L'associazione che ha lanciato l'iniziativa si chiama
Civilta` Contadina
e i volontari si sono dati il nome di
seed savers
, ormai universalmente noto e identificativo di una azione a favore della protezione della
biodiversita`.
Chi volesse mettersi in contatto e partecipare ha possibilita` di mettersi in contatto diretto
con il coordinatore del movimento, Alberto Olivucci, rintracciabile via e-mail all'indirizzo
seedsavers@civiltacontadina.it
oppure al numero di telefono 335 1240733 o al fax 178 223 0521.
Principi nutritivi e valore calorico della zucca | ||||
(riferiti a 100g della parte edibile) | ||||
protidi | lipidi | glicidi | calorie | |
[g] | [g] | [g] | ||
0,38 | 0,6 | 1,85 | 9,143 | |
Sali minerali | ||||
calcio | fosforo | ferro | sodio | potassio |
[mg] | [mg] | [mcg] | [mcg] | [mg] |
18 | 44 | 600 | 7 | 350 |
Vitamine | ||||
A | B1 | B2 | PP | C |
[U.I.] | [mcg] | [mcg] | [mcg] | [mg] |
4000 | 60 | 30 | 400 | 11 |
(Fonte: Ministero agricoltura foreste ed alimentazione - Istituto nazionale della nutrizione - 1993) | ||||
Su un Kg di zucca lo scarto e` in media del 35% e l'acqua rappresenta il 94% dell'intero prodotto |