fonte: WWF Italia

Il mercato mondiale del legno eco-certificato si espande. Ora tocca alle aziende italiane.

di Paolo Lombardi per Panda

Un marchio in cui un alberello pianta le sue radici sulle lettere FSC è la garanzia che il legno o la carta di cui sono fatti i prodotti che state per comprare non sono costati la distruzione di una foresta o l’espropriazione della terra di qualche popolo indigeno. In Italia i prodotti marcati FSC sono ancora rari, ma in paesi come Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, mobili, infissi, bastoni da tenda, matite, carta igienica, carbonella e migliaia di altri articoli  con il marchio FSC già occupano percentuali significative del mercato. Il WWF Italia ha lanciato una campagna per trovare imprese in tutta la filiera del legno pronte a dimostrare la loro sensibilità verso la conservazione delle foreste impegnandosi a commercializzare anche nel nostro paese prodotti fatti con materie prime forestali certificate FSC.

L’FSC (Forest Stewardship Council o Consiglio per la Gestione Forestale Sostenibile) è un’organizzazione internazionale non governativa, indipendente e senza scopo di lucro, nata nel 1993 dall’iniziativa di un gruppo di associazioni ambientaliste, organizzazioni di popoli indigeni, produttori forestali, industrie del legno e tecnici forestali che volevano passare dalla semplice preoccupazione per la crescente distruzione delle foreste ad azioni concrete per la loro conservazione. Di fronte all’inconcludenza delle iniziative governative,  l’idea è stata quella di usare il mercato facendo incontrare la domanda di consumatori sempre più sensibili agli aspetti ambientali e sociali del consumo, con l’offerta di produttori forestali capaci di gestire le foreste mantenendo la biodiversità e le funzioni ecologiche e portando reali benefici alle comunità locali. Per fare questo era necessario creare un sistema di certificazione che mettesse in grado il consumatore finale di riconoscere i prodotti realizzati con materie prime originate in foreste la cui gestione è sostenibile secondo criteri ben definiti e verificabili.

Coinvolgendo centinaia di rappresentanti di tutti i settori sociali, economici e ambientali interessati dalla gestione delle foreste, l’FSC ha elaborato una serie di Principi e Criteri per la gestione sostenibile delle foreste. Sulla base di questi Principi e Criteri vengono definiti degli standard misurabili e verificabili sul campo. Per verificare la produzione forestale sostenibile l’FSC accredita enti di certificazione che si impegnano a seguirne Principi, Criteri e standard. Oggi nel mondo sono operativi sei enti di certificazione accreditati e molti altri stanno per completare le procedure di accreditamento, alcuni anche in Italia. I certificatori svolgono ispezioni molto accurate sul campo, e interpellano tutte le forze locali interessate alla gestione e conservazione delle foreste. L’FSC richiede anche che sia certificata la cosiddetta “catena di custodia”, ovvero che si dimostri la possibilità di rintracciare sempre la foresta di origine di una certa partita di legname anche quando questa si unisce ad altre partite provenienti da foreste non certificate nei tanti passaggi che la portano dal bosco al negozio.

Già oggi oltre 17 milioni di ettari di foreste in 30 paesi sono certificati FSC. Un’estensione ancora piccola rispetto a tutte le foreste produttive del mondo ma in crescita esplosiva. Persino la Banca Mondiale ha compreso l’importanza della certificazione per conservare le foreste e, in accordo con il WWF, ha stabilito l’obiettivo di sostenere la certificazione di almeno 200 milioni di ettari di foreste entro il 2005 e ha identificato nell’FSC lo standard di riferimento. Se la gestione forestale non deve essere sostanzialmente trasformata per rispettare gli standard FSC, il costo della certificazione non incide molto sul prezzo del legno prodotto. Anche i piccoli proprietari forestali possono accedervi attraverso la creazione di consorzi per la “certificazione di gruppo”. Altri sistemi di certificazione forestale stanno affacciandosi sul mercato ma fino ad oggi l’FSC rimane quello più rigoroso e di fatto l’unico che può garantire al consumatore la sostenibilità  ecologica, economica e sociale dei prodotti acquistati.

Gruppi per la certificazione forestale fondati dal WWF in 15 paesi del mondo, e presto in molti altri, già oggi contano più di 550 aziende del settore legno e carta che hanno deciso di sostenere la certificazione forestale impegnandosi a usare quantitativi crescenti di legname certificato FSC per i loro prodotti. Più di 4000 prodotti diversi con il marchio FSC sono commercializzati da queste aziende. Tra di esse ci sono colossi come Assi Doman, uno dei maggiori produttori di legname da costruzione e imballaggio d’Europa,  o Home Depot, la più grande catena di fai da te americana, o IKEA, ben nota anche in Italia, ma anche molte aziende medie e piccole imprese artigiane.

Ora tocca all’Italia. L’industria del legno italiana è una delle maggiori del mondo, con produzioni di altissima qualità, come mobili, infissi e accessori. Anche il settore della carta è di grande rilievo. I produttori italiani comprano legname in tutto il mondo, inclusi paesi dove la deforestazione ancora procede a ritmi devastanti, come il Camerun, il Gabon, la Malesia, o dove una gestione non proprio sostenibile degrada la biodiversità, come in molti paesi europei, ed esportano verso paesi dove sta crescendo la domanda di prodotti certificati. L’impegno delle aziende italiane nel sostenere la certificazione FSC potrebbe dare un contributo determinante per rendere sostenibile la gestione delle foreste nel mondo. Le  aziende che vorranno raccogliere la sfida di dimostrare che il mercato dei prodotti del legno può davvero essere sostenibile troveranno nel WWF un valido alleato.

I principi della gestione sostenibile secondo l’FSC

1.      Rispettare tutte le norme, leggi, trattati internazionali e assolvere gli obblighi fiscali

2.      Rispettare i diritti d’uso e di proprietà

3.      Rispettare i diritti delle popolazioni indigene

4.      Mantenere e migliorare il benessere delle comunità locali e rispettare i diritti dei lavoratori

5.      Mantenere una pluralità di benefici derivanti dalle foreste e usare le risorse con efficienza

6.      Valutare l’impatto della gestione forestale e mantenere le funzioni ecologiche e l’integrità delle foreste

7.      Elaborare e seguire un piano di gestione forestale con obiettivi ben definiti

8.      Monitorare e  valutare regolarmente i risultati ecologici, sociali ed economici della gestione

9.      Conservare le foreste di grande valore ecologico-ambientale

10.  Gestire le piantagioni in accordo con i principi FSC e in modo che allevino la pressione sulle foreste naturali.

marchio FSC L’FSC è governato da un’assemblea di oltre 300 membri provenienti da più di 50 paesi suddivisi in tre "camere", ambientale, sociale ed economica, ciascuna con eguale potere di voto e un equilibrio Nord Sud. Il segretariato ha sede a Oxaca, in Messico, e si stanno costituendo uffici nelle principali regioni del mondo.
Maggiori informazioni sull’FSC si possono trovare sul sito Internet: www.fscoax.org
oppure sul sito del WWF: www.panda.org/forests4life

Magnifica Comunità della Valle di Fiemme - La prima foresta certificata in Italia

Gli oltre 11.000 ettari di foreste di proprietà collettiva degli abitanti della Valle di Fiemme (TN) sono stati i primi, e per ora gli unici, ad avere ottenuto la certificazione FSC in Italia. Una secolare tradizione di oculata gestione, i benefici arrecati alla comunità locale, la preservazione di ampi tratti di foresta naturale permettono alla Magnifica Comunità di ottemperare a tutti gli standard definiti dall’FSC. I circa 40.000 metri cubi di legno di abete estratti ogni anno, lavorati nella segheria di Ziano e fregiati del marchio FSC, si trasformano in cornici, infissi, pezzi di arredamento, materiale da costruzione senza alcuna sensibile variazione di prezzo.

RigatoRosa: mobili sostenibili sull’Appennino Bolognese

Il laboratorio artigianale di Raffaele Rigato e Andrea Rosa, a San Benedetto Val di Sambro, è stata la prima impresa italiana ad ottenere la certificazione FSC per i suoi prodotti. L’azienda ha una tradizione di impegno sociale e ambientale con l’uso di legno recuperato da mobili dismessi, l’impiego di vernici e colle non tossiche, la collaborazione con le comunità africane aiutate a trarre il massimo beneficio dai legnami esportati a cui si aggiunge, da alcuni anni, l’uso di legname proveniente da foreste certificate FSC. Con l’abete certificato FSC della Magnifica Comunità della Val di Fiemme, RigatoRosa ha realizzato un lavoro di ricostruzione di una cantoria lignea nell’Oratorio S. Filippo Neri a Bologna, danneggiato durante la guerra. Il primo restauro di un’opera d’arte certificato FSC.
RigatoRosa utilizza varie essenze legnose provenienti da foreste certificate, tra le quali il Teak dello Zambesi (Baikiaea plurijuga), per parquet, l'unico disponibile in Italia con certificazione FSC.

Il sito Internet di RigatoRosa è: www.rigatorosa.com

Cosa puoi fare tu?

Se sei un compratore di prodotti di legno e carta, chiedi ai tuoi rivenditori che si impegnino per rendere disponibili prodotti certificati FSC richiedendoli a loro volta ai loro fornitori. Se lavori in un’azienda del settore foresta-legno o la dirigi, attivati per commercializzare prodotti certificati FSC e contatta il WWF Italia (via Po 25/c, 00198 Roma
email: clubecolegno@mclink.it
sito web: www.clubecolegno.it).

 
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