Indios dell'Amazzonia delimitano i confini della foresta per fermare le attivita' illegali delle compagnie del legno. Greenpeace chiede la demarcazione di tutte le terre indios nell'Amazzonia brasiliana.
fonte: GreenPeace
Manaus, 11 settembre 2001 - La comunita' degli indios Deni comincia
oggi a demarcare le proprie terre nella foresta amazzonica . Senza
demarcazione, le terre dei Deni sono esposte allo sfruttamento del
loro patrimonio naturale da parte delle compagnie del legname.
E' solo la seconda volta che gli indios dell'Amazzonia demarcano la
propria terra senza l'assistenza del governo.
Il progetto e' stato presentato oggi nel corso di una conferenza
stampa a bordo della nave di Greenpeace, l' Arctic Sunrise, a cui
hanno partecipato il Patarahu (capo Deni), Greenpeace, CIMI (un
gruppo cattolico), e OPAN, (una organizzazione che lavora con gli
indios). Il progetto prevede la demarcazione di 1.530.000 ettari,
situati a 1000 chilometri sud-est da Manaus, nel cuore della foresta
amazzonica.
"Abbiamo aspettato piu' di 15 anni che il governo brasiliano
proteggesse le nostre terre tradizionali con la demarcazione. La
nostra gente ha vissuto con la minaccia che le compagnie del legno
distruggessero la nostra terra," ha dichiarato il capo Deni, Haku
VarasahDeni. "Non abbiamo altra scelta che procedere da soli.
Chiediamo al governo brasiliano di riconoscere la demarcazione e
assicurare che nessuno piu' minacci le nostre terre e la nostra
gente".
I Deni hanno scoperto che meta' delle loro terre era stata venduta
alla multinazionale malese WTK nel maggio 1999 quando una spedizione
di Greenpeace arrivo' nella loro regione per documentare le
attivita' di taglio illegale della foresta. I Deni tenuti fino a quel
momento all'oscuro sia della vendita che dei piani di disboscamento
delle loro terre si rivolsero a Greenpeace chiedendo aiuto per la
demarcazione.
Greenpeace per avviare l'assitenza ai Deni si e' avvalsa di CIMI e
OPAN, due organizzazioni con una lunga esperienza di lavoro con gli
indios.
In seguito alle pressioni di Greenpeace, la WTK ha dichiarato che
rispettera' la demarcazione.
Nel corso dei prossimi due mesi un team di esperti brasiliani,
insieme a 12 volontari di Greenpeace provenienti da tutto il mondo
(Brasile, Cile, Olanda, Svezia, Spagna, Grecia, Austria, USA e Cina),
assicurera' il supporto logistico ai Deni per la demarcazione delle
terre.
I volontari produrranno dei rapporti giornalieri che saranno
disponibili sul sito di Greenpeace.
Appena la demarcazione sara' riconosciuta dal governo, non potranno
piu' essere rilasciati permessi per il taglio o altre attivita'
distruttive nei territori dei Deni.
"Il governo brasiliano si e' impegnato a demarcare entro il 1993
tutte le terre degli indios, ma non ha mantenuto questo impegno. Per
questo i Deni hanno preso in mano la difesa delle proprie terre, ma
hanno bisogno che il governo almeno riconosca la demarcazione e ne
assicuri la piena validita' legale" ha commentato Paulo Adario, di
Greenpeace.
"Greenpeace chiede al governo brasiliano di completare la
demarcazione di tutte le terre degli indios in Amazzonia" - ha
aggiunto Adario - "ed il riconoscimento da parte del Presidente
Cardoso (circa il 20% del territorio amazzonico) che questa attivita'
puo' rappresentare una importante misura di protezione dell'Amazzonia
dalle attivita' distruttive".
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