fonte: Slow Food
La battaglia per rivendicare il diritto al piacere del gusto è vana
senza una nuova attenzione all'ambiente; promuovere la qualità dei vini e dei cibi è
inutile se non ci si accorge che, nel frattempo, l'agricoltura industriale, l'abbandono
delle montagne e l'inquinamento stanno cancellando varietà di frutta, di verdura, razze
animali, salumi, formaggi. Per questo è nata l'Arca del Gusto, che ha iniziato a navigare,
scovando prodotti negli angoli più sperduti d'Italia.Su questa imbarcazione simbolica
Slow Food ha fatto salire i prodotti di eccellenza gastronomica minacciati dall'omologazione
industriale, dalle leggi iperigeniste, dalle regole della grande distribuzione, dal degrado
ambientale. L'Arca del Gusto ha ritrovato, catalogato e descritto sapori quasi dimenticati,
dal violino di capra al pomodorino al piennolo, dal caciocavallo podolico alla mela Rosa
dei Monti Sibillini: oltre 400 prodotti a rischio di estinzione, ma ancora vivi, con reali
potenzialità produttive e commerciali.
Di volta in volta possono reperire le risorse necessarie all'acquisto e alla fornitura di
attrezzature, diventare piccole aziende-pilota, promuovere nuove sperimentazioni,
incentivare la produzione e individuare nuovi canali per la commercializzazione dei
prodotti di qualità: dalla creazione di micromercati (fiere, offerte ai soci, coinvolgimento
di osterie e ristoranti, commercio elettronico) a progetti di marketing e di
comunicazione.
Insieme, l'Arca del Gusto e i Presidi sono una sfida culturale ed economica aperta a
tecniche innovative, attenta all'evoluzione del gusto, capace di preservare il territorio
dal degrado, di valorizzare antichi mestieri e di offrire nuove occasioni di lavoro.
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