LA TERRA:

E' L'UNICA CHE ABBIAMO E NON E' IN VENDITA

8 VOTI, 1 MILIONE DI VOTANTI

perche' la vita del pianeta e dell'umanita' non puo' essere distrutta

dagli interessi di pochi

per i diritti, la giustizia sociale, l'economia solidale

  1. MUTAMENTI CLIMATICI

In base al Protocollo di Kyoto, firmato nel 1997, ogni Paese o gruppo di Paesi ha sottoscritto un proprio obiettivo di riduzione delle emissioni di anidride carbonica che provocano l'effetto serra e il surriscaldamento del nostro pianeta. Tra i Paesi industrializzati, responsabili di gran parte delle emissioni che minacciano il clima, solo l’Unione europea ha in parte tenuto fede ai suoi impegni. In Italia, l’obiettivo di ridurre del 6,5% le emissioni di CO2 entro il 2010 resta lontanissimo malgrado alcuni positivi passi in avanti - come la carbon tax che grava sugli usi energetici che alternano il clima. Il fallimento della Conferenza dell’Aja (dove l’Europa non è riuscita ad imporre a Stati Uniti e Giappone l’accettazione di misure incisive) e le recenti dichiarazioni del Presidente Bush mettono tutti davanti a un bivio: o i governi, le forze politiche, i sistemi economici, gli stessi consumatori si muoveranno in fretta per fermare l’aumento delle emissioni che stanno alterando il clima, oppure tra pochi anni dovremo fronteggiare non più una minaccia, ma una drammatica realtà.

2. CANCELLARE IL DEBITO

Il problema del debito estero costituisce ancora oggi un grave ostacolo per lo sviluppo dei Paesi più poveri, in particolare di quelli dell’Africa. Questi Paesi continuano a spendere di più per ripagare il debito che per l’assistenza sanitaria: il debito uccide e nega un futuro a milioni del persone nel mondo. E’ necessario che tutti paesi e le istituzioni creditrici ed in particolare governi del G7 si impegnino a mantenere l’impegno a cancellare tutti il loro crediti verso i paesi più poveri ed altamente indebitati e a vincolare la Banca Mondiale e Fondo Monetario a cancellare il 100% dei loro crediti.

3. NO ALL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO

L’Organizzazione Mondiale del Commercio è nata al di fuori del sistema delle Nazioni Unite e ha anzi esautorato del suo potere la Conferenza Onu su commercio e sviluppo (Unctad), al cui interno i Paesi del Sud riuscivano a far sentire in maniera più compatta il proprio punto di vista. Questa Organizzazione ha come sua unica finalità la liberalizzazione totale di ogni comparto dell’economia senza alcuna considerazione per altre priorità come sostenibilità ambientale, democrazia locale, relazioni eque tra Nord e Sud del pianeta. Nei suoi primi cinque anni di vita ha già modificato oltre 170 leggi nazionali grazie a un meccanismo di risoluzione delle controversie che trasferisce ad un tribunale di Ginevra ogni sovranità su questioni di grande rilievo per lo sviluppo equilibrato delle nazioni. A questa Organizzazione rischia di venire affidato ogni potere su una gamma enorme di settori dell’economia, dalle pensioni alla sanità, dagli Organismi Geneticamente Modificati agli investimenti: cio' e' previsto dal prossimo Round negoziale (Millennium round) che sarà varato nella Quarta Conferenza ministeriale che si terrà in Qatar nel novembre 2001, dopo quella fallita a Seattle per l’indisponibilità dei paesi del Sud e le proteste della società civile. A questa scelta bisogna opporsi.

4. RIDURRE LE SPESE MILITARI

Negli anni ’90 le spese hanno ripreso ad aumentare insieme al commercio degli armamenti che ha arricchito i mercanti di morte attivi nei tanti conflitti. Le spese militari aumentano in modo generalizzato e in particolare nei paesi della NATO. L’Italia nel periodo 2000-2001 prevede un aumento delle spese militari di ben il 10,6%, ed ha avviato la produzione di una portaerei che costerà alla comunità oltre 3.500 miliardi, mentre il nostro paese è al penultimo posto dei paesi OCSE per le spese a favore della cooperazione allo sviluppo. Le Nazioni Unite in diverse occasioni hanno chiesto di ridurre le spese militari a favore della cooperazione allo sviluppo, della lotta alla povertà, della riduzione delle diseguaglianze. Ecco perché è necessario –oltre che estremamente realistico- che i paesi del G8 e l’Italia, invece di spendere sempre di più per gli armamenti, riducano entro il 2010 le spese militari del 20% investendo le somme risparmiate in programmi di cooperazione allo sviluppo nei paesi del Sud del mondo.

 

5. TASSARE LE SPECULAZIONI VALUTARIE

Una imposta di tipo Tobin Tax permette di tassare con un prelievo dello 0,001 sugli investimenti di valuta a breve e brevissimo termine. La Tobin Tax non disincentiva gli investimenti produttivi e di lungo periodo e permette invece di colpire le speculazioni sull’andamento delle valute, attraverso le quali vengono realizzati grandi profitti creando situazioni anche gravissime di instabilita’ in interi paesi ed aree del mondo. Una tassa tipo Tobin permette di aumentare l’autonomia politica monetaria nazionale e di ridistribuire in maniera più equa il gettito fiscale tra le diverse componenti sociali, andando a colpire redditi ad oggi non tassati. Consente inoltre di monitorare i flussi di capitali al fine di combattere l’evasione fiscale ed il riciclaggio dei proventi dei traffici illeciti. E’ uno strumento importante per finanziare a livello nazionale politiche di lotta alla povertà e di occupazione e creare un fondo internazionale per finalità globali: la lotta alla povertà, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dei diritti umani, il mantenimento della pace.

6. RAFFORZARE E DEMOCRATIZZARE L'ONU

L’Onu, come la terra, è l’unica che abbiamo. Era nata con l'obiettivo di aiutare a risolvere senza guerre le controversie internazionali, attraverso il confronto democratico fra tutti i paesi del mondo. Durante la guerra fredda la sua efficienza e' stata ridotta dai veti delle superpotenze. Oggi e' una struttura ancor piu' debole e inquinata: molti stati potenti, in primo luogo gli Stati Uniti, da anni hanno scelto di affossarla attraverso scelte politiche e finanziarie, per dare maggior spazio alla propria iniziativa autonoma sulla scena mondiale. Ma l'Onu non va buttata via: i destini del mondo non possono essere lasciati al potere dei piu' forti. Bisogna lavorare intensamente perché l'Onu diventi il cuore di un nuovo ordine internazionale democratico. La strada per la democratizzazione e il rafforzamento dell’Onu passa anche attraverso la creazione di un’Assemblea Parlamentare delle Nazioni Unite. All’inizio sarebbe composta dai rappresentanti designati dai Parlamenti degli stati-membri. Successivamente dovrebbe essere eletta direttamente dai popoli di tutto il mondo, seguendo nei fatti l’esperienza del Parlamento europeo.

7. MORATORIA PER GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI

Gli effetti, immediati e a lungo termine, connessi all’immissione nell’ambiente di organismi geneticamente modificati è di assai difficile individuazione. E’ infatti possibile tenere sotto controllo il processo di modificazione nella sua dimensione puntuale e riproducibile, ma non i processi evolutivi successivi, che determinano il rischio di una trasmissione di caratteri da un organismo manipolato ad uno non manipolato, sulla base di meccanismi naturali imprevedibili e sostanzialmente ingovernabili. Un rischio molto concreto è poi quello che le biotecnologie accelerino la perdita progressiva di biodiversità, favorendo la scomparsa graduale di piante e colture tradizionali determinata dalla riduzione delle capacità naturali di miglioramento genetico conseguente al procedimento di controllo dei geni. Per questo chiediamo la moratoria

8. METTERE AL BANDO LE ARMI AD URANIO IMPOVERITO

In Iraq nel 1991 e in ex Jugoslavia nel 1994 e nel 1999 l’uso di proiettili ad Uranio Impoverito da parte delle forze armate dei paesi della NATO è stato massiccio e prolungato. Oggi la comunità scientifica internazionale ha evidenziato come l’uso di queste armi causi gravi danni alla salute alle popolazioni e un sensibile inquinamento tossico perdurante nei territori colpiti. Una risoluzione ONU nel 1996 ha condannato l’uso delle armi ad Uranio Impoverito. L’UNEP (l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente) ha denunciato la presenza di Plutonio nei proiettili ad Uranio Impoverito utilizzati in Kosovo. Il governo italiano ha chiesto in sede NATO –senza ottenere risposta positiva- la moratoria sull’uso di queste armi. Nessuna azione positiva è stata finora realizzata dalla Comunità internazionale per bonificare in Iraq e in ex Jugoslavia i territori colpiti e per avviare un piano di controlli sanitari delle popolazioni interessate. Queste armi vanno messe al bando.